Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti

Invece di lasciare i suoi uliveti ad un amaro destino di incuria, il Comune di Greve in Chianti ha avuto un’idea: darli in gestione a privati o ad associazioni. Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti. Entro il 13 si può fare richiesta ed ottenere un “pacchetto” di alberi nelle frazioni di Strada in Chianti, Panzano in Chianti e Chiocchio. Non si tratta della solita adozione a distanza, bensì di un’alternativa sociale, oltre che sostenibile. Funzionerà? Chissà. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Dalla tradizione alla produzione

Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti potrebbe essere replicabile anche in altri comuni e regioni italiane. La Toscana, si sa – e in particolar modo il Chianti – ha una lunga tradizione olivicola. Autoprodurre olio Evo in un terreno comunale può essere un’opportunità, anche se in questo caso per pochi. Le piante a disposizione, in effetti, sono appena 300. Tentare di salvarle, comunque è già un buon proposito. Salvare un ulivo significa anche salvare il nostro pianeta.

Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti

L’iniziativa è rivolta a singoli cittadini, famiglie, scuole, strutture sanitarie ed associazioni del territorio. Si tratta di 10 lotti. I requisiti richiesti sono: essere residenti nel comune di Greve in Chianti; non essere in possesso di altri appezzamenti di terreno coltivati ad ulivi; essere in grado di provvedere alla coltivazione dell’uliveto. Info.

I limiti (possibili) di un progetto

Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti potrebbe comunque avere dei limiti. Uno dei requisiti, come detto, è quello di essere in grado di provvedere alla coltivazione del lotto. Ma questo lascia un po’ perplessi: chi e come giudicherà il “pollice verde” del richiedente? La durata della concessione, poi, è di soli 5 anni, pur rinnovabile di 3. E poi basta. Ma in che condizioni sono gli ulivi? Se sono messi male e hanno bisogno di drastiche potature non è detto che tornino subito a “pieno carico”. Escludere dal bando chi ha già un uliveto e, si spera, un minimo di esperienza, può minare la riuscita dell’iniziativa. Il vero rischio è di spianare la strada al prossimo assegnatario.

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Un pensiero su “Ulivi pubblici, la soluzione di Greve in Chianti

  1. Luigi Ciuffreda dice:

    Una bella idea, è un problema che coinvolge diversi comuni italiani compreso il mio Mattinata (FG) Gargano, io sono un appassionato del settore e ritengo che un regolamento sbagliato può peggiorare la situazione.
    Se volete ne parliamo.

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