Quanti “denari” per un olivo

Una corona di foglie d’olivo copre la testa della dea greca Atena nelle tetradramme a partire dal VI secolo a.C.. Un ramoscello di olivo è offerto dalla Pax romana, figlia di Giove e Giustizia, sui denari di Marco Aurelio. Giustizia e sapienza rappresenta l’olivo nella cultura ebraica e un ramoscello di olivo riporta la colomba sull’arca di Noè in segno di riconciliazione con Dio. Una colomba incastonata in una corona di foglie d’olivo è rappresentata sugli stateri greci del 400 a.C., e sul monte degli olivi, nell’orto dei Getsemani, pregò Gesù dopo l’ultima cena presagendo il tradimento di Giuda. E “getsemani” in aramaico significa frantoio. Pace e rinascita, giustizia e riconciliazione, unità e sapienza.

Un simbolo attraverso il tempo

denari

Tutto il Mediterraneo si è stretto attorno al tronco contorto dell’olivo come fosse una zattera, traghettandone la simbologia da una civiltà all’altra, dal passato più remoto all’età contemporanea. Gli ulivi, i suoi rami, le foglie e i suoi frutti sono stati protagonisti della numismatica. Perché il denaro non è solo “frutto del demonio”, ma rappresenta commercio, dialogo, senso di comunità. La Chiesa stessa, che dice “peste e corna” dei soldi, ha rappresentato la colomba con un ramoscello d’olivo nel becco su molte delle sue monete. Tra le più recenti, in Lire, battute dal Vaticano, ricordiamo le 500 Lire in argento del ’93 di Giovanni Paolo II. Ma l’elenco, tornando indietro nel tempo, è lunghissimo.

Un ramoscello per i Savoia

denari

L’olivo compare anche sulle Lire del Regno d’Italia con Vittorio Emanuele III. Nel rovescio delle 100 Lire in oro dei primi anni ’30 l’Italia è in piedi sulla prora di una nave romana e regge nella destra un ramo di olivo. Così come sui pezzi in rame da 10, 5 e 2 centesimi sempre della serie “Italia su prora”. Impossibile non citare la “quadriga briosa” in argento da 5, 2 e una Lira – tra le più belle monete mai coniate – dove nel rovescio l’Italia sta in piedi sulla quadriga con ramo di olivo e scudo.

La Lira dal dopoguerra ad oggi

denari

E arriviamo al secondo dopoguerra, con un Paese da riscostruire. Ecco allora che l’olivo domina il rovescio delle 10 Lire d’alluminio coniate dal 1946 al ‘50 e ancora le piccole 2 Lire che hanno circolato dal ’53 al ’59. Il simbolo dell’olivo accompagnerà la Lira fino al nuovo millennio. Poi, con l’Euro, è scomparso, tranne che sulla moneta greca da 1 euro. E questo non fa ben sperare, soprattutto alla luce delle politiche agroalimentari dell’Unione Europea, che spesso dimentica che proteggere l’olivo e l’olio extravergine vuol dire anche difendere la pace e l’unità tra i popoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *