Ecco i cani salva ulivi

Se possono fiutare i virus allora possono farlo anche con i batteri. Dopo i cani anti-Covid ecco i cani salva ulivi. Nasce la XDD (Xylella Detection Dogs), una squadra di sei campioni che dall’estate si sta allenando a fiutare la “xylella fastidiosa”. Il feroce batterio sta divorando l’olivicoltura pugliese e minacciando coltivazione e produzione in tutto il Mediterraneo. I cani molecolari, così come quelli usati nella ricerca di droga e di esplosivi, possono identificare precocemente le piante infette. Si potrà così prevenire l’arrivo del batterio in territori indenni e contrastarne l’avanzata che in Italia procede al ritmo di 2 chilometri al mese.

La squadra

Ecco i cani salva olivi. La nuova squadra speciale a quattro zampe è composta da sei unità: due jack russel, un pastore belga malinois, un segugio, un labrador retriever, uno springer spaniel inglese. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), Unaprol, Coldiretti e Cnr-Ipsp (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante). L’obiettivo della prima task force cinofila anti Xylella è mettere a punto un metodo di diagnosi precoce, rapido ed efficace.

I danni della Xylella

“Il batterio in Italia ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali. I frantoi – spiega Coldiretti – sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia. Sono andati persi 5mila posti di lavoro”. La stima dei danni è di “un miliardo di euro sul piano ambientale, paesaggistico e produttivo”. Fondamentale allora individuare velocemente i focolai già esistenti sul territorio e intercettare il batterio a livello doganale. Proprio come fanno i loro “colleghi” a quattro zampe impegnati in scali ed aeroporti.

La ricerca

Il progetto XDD è il primo nel suo genere ed è stato presentato nella masseria San Martino a Fasano (Brindisi), la provincia più colpita dalla Xylella. L’addestramento è iniziato a giugno 2021 con unità cinofile già esperte in “detection”. Si è partiti testando la capacità della squadra a riconoscere il batterio sia in laboratorio, sotto forma di coltura, sia in piante di olivo infette. “I protocolli di addestramento selettivo – spiega ancora Coldiretti – prevedono il raggiungimento di un livello di accuratezza del 100%”. Solo così si potrà diventare un vero XD Dogs.

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