L’extravergine riparte da Capodanno

L’Evo conquista sempre più spazio, e che spazio. Sulle tavole, tra gli scaffali dei negozi, nella nostra cultura, perfino sulla Iss. Il 2021 è stato un anno importante, complice, per alcuni aspetti, la pandemia. Tra lockdown, quarantene e smart working siamo stati (sfortunatamente) più a casa. Abbiamo cucinato e siamo stati maggiormente attratti da un prodotto che più sano e naturale non si può. L’extravergine riparte da Capodanno e la speranza è che il 2022 sia più “intenso e fruttato” di quello trascorso. Guardiamo avanti, allora, con la speranza di toglierci di torno il prima possibile questa immane rottura di palle chiamata Covid.

Sale l’attenzione

Il coronavirus certo non aiuta chi sull’Evo ha deciso di costruire un futuro professionale. Basti pensare ai corsi da sommelier, quelli per diventare esperti e accedere ai panel. In tanti si sono avvicinati a questo mondo dorato e chiedono di saperne di più. Le iscrizioni aumentano e le scuole fanno i salti mortali per convivere con restrizioni e normative. Segno che l’Evo continua a recuperare quel gap ventennale con la cultura del vino.

Le battaglie

MisterEvo condivide, appoggia e nel suo piccolissimo sostiene battaglie che molte associazioni di categoria stanno combattendo per salvaguardare l’extravergine italiano. I maggiori scontri aperti sono quelli con l’Ue, basti pensare alla follia del Nutriscore. Ci si batte, però, anche sul fronte delle frodi alimentari. Ancora sulla concorrenza sleale, sui prezzi minimi di vendita, per gli aiuti statali ai produttori. E quello dell’Evo non è certo il solo settore coinvolto. In Italia c’è tanta qualità e va difesa a tutti i costi. Perché solo chi produce extravergine sa quanta fatica richiede. E lo sanno soprattutto i produttori più piccoli.

L’Evo vola alto

L’extravergine riparte da Capodanno per volare alto. La stagione olearia 2021 ha riportato l’Italia, per quantità, al secondo posto in Europa dopo la Spagna. Grecia e Turchia ci stanno alle calcagna e la Tunisia, nonostante il balzo del 71% di produzione, ancora non riesce a scalzare il nostro Paese nella classifica mondiale. E visto che si parla di futuro non possiamo dimenticare che quattro Evo italiani, “spremuti” da altrettante cultivar tipiche regionali, arriveranno nella stazione spaziale internazionale (Iss). L’astronauta dell’Esa, Samantha Cristoforetti, ha scelto di portarle con sé per un condimento stellare. Ma il 2022, ne siamo certi, riserverà altre gradite sorprese.

Buon anno da MisterEvo

Una coccinella come portafortuna. Si è posata alla fine di ottobre sulle olive appena raccolte. Giusto il tempo di scattare una foto ed è volata via. Prendiamolo come buon segno, come i migliori auguri per questa nuova stagione olearia e per tutto il 2022.

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