Sara Olivieri: Evo per mamme e bimbi

Sara Olivieri

“L’olio extravergine di oliva è più che autorizzato in gravidanza, in allattamento e in fase di svezzamento, perché sia il corpo della madre che quello del bambino hanno bisogno anche del giusto apporto di grassi, e l’Evo, non dimentichiamolo, è costituito soprattutto dai cosiddetti grassi buoni”. Con la dottoressa Sara Olivieri, dietista, cerchiamo di rispondere ad alcune domande che ci hanno posto future mamme e neo-mamme.

Perché l’Evo è fondamentale per donne in gravidanza o in allattamento?

“L’extravergine è importante in qualsiasi dieta e indicato sia in gestazione che nel post-parto perché contiene quasi solo grassi, e quindi ha il grande vantaggio di essere uno dei pochi alimenti facilmente misurabili. Ciò rende il suo utilizzo all’interno di una dieta più facile di altri che contengono, invece, sia grassi che proteine”

Si spieghi meglio…

“Se in una dieta è necessario alzare la percentuale di grassi, sapendo che l’Evo ne è costituito per oltre il 95%, ci basta aumentarne l’apporto quotidiano. Già prima dell’inizio della gravidanza e poi durante i tre trimestri di gestazione possiamo quindi stabilire la giusta quantità rispetto alla fascia di peso della donna. Due, ma anche tre cucchiai di olio extravergine al giorno sono più che consigliati negli adulti”

Stesso discorso in fase di allattamento?

“Sì, certo, così come nello svezzamento”

Che quantità di Evo può assumere un bambino?

“Se per un adulto sono consigliati due o tre cucchiai, per un bambino entro l’anno di vita che ha già lasciato il latte andrebbero bene uno/due cucchiaini da caffè al giorno. Poi, con la crescita e l’aumento di peso si potrà passare al cucchiaino da tè. Questo perché oltre ai grassi insaturi e polinsaturi, indispensabili per la formazione fisica insieme a carboidrati e proteine, l’extravergine contiene vitamine e polifenoli i cui benefici sono ben noti ai più. La dieta Mediterranea fa bene, è un dato di fatto, bisogna però a volte guardarsi da certe abitudini tramandate in alcune famiglie nelle quali si tende, nelle prime fasi di accrescimento dei bimbi, ad esagerare con questo o quell’alimento. Certe cattive abitudini possono essere comunque sempre corrette da un nutrizionista”.

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