Un ramoscello d’ulivo per una buona Pasqua

La domenica delle palme è passata, ma poco importa. Insieme all’uovo, alla colomba e all’abbacchietto, l’ulivo è uno dei simboli delle festività pasquali ed è giusto celebrarlo. Insomma un ramoscello d’ulivo per una buona Pasqua. Ma perché lo andiamo sventolando? E perché ha preso il posto delle larghe foglie di palma?

Così è senza il “se vi pare”

La spiegazione è che l’ulivo è la pianta più diffusa nel Mediterraneo, intorno al quale il Cristianesimo ha costruito le sue cattedrali. Siamo ancora in periodo di potatura e un ramoscello si trova facilmente. Sebbene siano molto diffuse intorno al Mare Nostrum, le foglie di palma sono certo più difficili da trovare rispetto ai ramoscelli d’ulivo. Questione di praticità. Un po’ come per gli abbacchi. Ora si inizia a “sbacchiare”, ovvero a separare i piccoli dalle madri. Un tempo lo si faceva in vista della transumanza perché gli agnelli avrebbero rallentato la marcia. E per questo venivano mangiati.

Tra storia e mitologia

L’ulivo è da sempre una pianta sacra, simbolo di ricchezza, pace, gloria. Un ramoscello d’ulivo incoronava gli atleti vincitori delle Olimpiadi. La mitologia greca vuole che la dea Atena trasformò l’olivastro selvatico in ulivo domestico e lo donò agli ateniesi in segno di pace e rinascita dopo aver sconfitto Poseidone. Sulle monete dell’antica Grecia era spesso rappresentato. Soprattutto sulle tetradramme e sugli stateri. I romani ne insignivano gli uomini illustri, in segno di cultura e stima, ed era inciso sulle monete: simboleggiava la Pax romana. Per gli Ebrei era giustizia e sapienza.

Il simbolismo cristiano

Un ramoscello d’ulivo per una buona Pasqua. Nell’Antico testamento, dopo il diluvio, una colomba lo riporta a Noè nel becco per annunciargli la riconciliazione tra terra e cielo. La fine del castigo divino. Tra gli episodi più simbolici narrati nel Nuovo testamento, invece, c’è sicuramente l’accoglienza riservata dalla folla a Gesù che entra a Gerusalemme. In questo caso, però, venivano sventolate foglie di palma invece che ramoscelli d’ulivo. Ecco allora che l’ulivo rappresenta Cristo stesso, strumento divino di riconciliazione e pace per l’umanità.

Un ramoscello d’ulivo per una buona Pasqua

L’olio d’oliva viene usato nelle liturgie cristiane. Battesimo, estrema unzione, cresima e consacrazione di nuovi sacerdoti. È il Crisma. E poi c’è il Cristo, cioè l“unto” dal signore. Dio la sapeva lunga, anche lui amava le bruschette. E ce ne ha donata una speciale, condita nientepopodimeno che con suo figlio. Ecco allora un ramoscello d’ulivo per una buona Pasqua.

Buone feste da MisterEvo

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